Il binomio imperfetto in psicologia: problema complesso/percorso più lungo
Quante volte non vi siete accostati alla terapia per timore di dover affrontare un lungo percorso di cui potreste non poter vedere mai la fine? Probabilmente, se stai leggendo queste righe, hai avuto questo stesso timore. Siamo spinti a ritenere che esista un rapporto di linearità tra la complessità di un disagio psicologico e la sua "risoluzione": insomma, un problema più grande equivale ad una soluzione più complessa da trovare. Questo binomio "imperfetto" non si riscontra solo in campo psicologico ma anche nella quotidianità. Questa logica lineare permea tutti i nostri ragionamenti, o perlomeno la maggioranza di essi. Nella quotidianità però, così come sulla base di numerose e valide ricerche svolte in più di 50 anni di terapia breve, questo binomio risulta essere "imperfetto". Utilizzo il termine imprefetto perché non è un collegamento necessariamente fallace. A volte un problema complesso comporta la ricerca di una soluzione complessa. Altre volte però non è affatto così. A volte, la ricerca di una soluzione complessa può rivelarsi anche disfunzionale. E questo accade anche in terapia! Scioccante vero?(Per alcuni colleghi potrei aver appena affermato qualcosa di assurdo, ridicolo se, non addirittura, blasfemo!). Questo perché poco sappiamo in questo paese sull'efficacia e sul trattamento che può prevedere una terapia breve. E, soprattutto, sul fatto che arrivare all'origine del problema e scandagliarlo da ogni punto di vista, non ci conduce (non sempre) alla sua soluzione. A volte, ci conduce solo a confermare alla persona davanti a noi, mentre ci racconta minuziosamente la storia della sua vita e dei suoi traumi, che il percorso sarà lungo, estenuante, faticoso ed anche economicamente cospicuo! Il che è funzionale per chi cerca una maggiore consapevolezza dei perché o una più accurata conoscenza di sé stesso. Forse, però, disfunzionale per la persona che sta soffrendo terribilmente e non vorrebbe arrivare da noi trovando solo un'altra conferma di ciò che, probabilmente, già sa. "Lei soffre di depressione". E così diventiamo anche noi una parte del suo sistema che ogni giorno lo spinge ad identificarsi con il suo disagio, perfezionando l'equilibrio che si sta costruendo. E quell'equilibrio, ormai, ruota tutto intorno al problema. Così che la soluzione appare lontana, difficilissima da raggiungere. Se sei arrivato fino a qui, sappi che non deve essere necessariamente così. A volte il binomio funziona (in fondo ognuno di noi è unico). Altre volte risulta essere imperfetto. O disfunzionale.
Dott.ssa Monaco Giulia Psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione (terapia breve sistemica strategica).psicologia terapia terapia breve